E.RUSCHA, 2021
Parole chiave: counseling ad orientamento psicoanalitico, malattie croniche, psicoterapia
Counseling ad orientamento psicoanalitico nei pazienti cronici: i benefici. Intervista ad A.Lucattini.Il Mediterraneo 27/6/2023
Il Mediterraneo Today – Corpo e Psyche
27 giugno 2023
Intervista ad Adelia Lucattini di Marialuisa Roscino
Introduzione: Le malattie croniche causano un cambiamento nella vita quotidiana delle persone che si trovano ad affrontare una modificazione del proprio corpo e della percezione di sé. Come dice Adelia Lucattini, in questo articolo, “Il counseling ad orientamento psicoanalitico è il primo passo, il trattamento psicoanalitico è la chiave per poter affrontare anche gli aspetti inconsci che sono sempre presenti e permette di migliorare in modo duraturo la qualità della propria vita, del proprio modo di esistere e di stare al mondo, da benvenuti.”(Maria Antoncecchi)
Adelia Lucattini, psichiatra, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association, esperta di Psicoanalisi bambini /adolescenti
l Mediterraneo Today – Corpo e Psyche
27 giugno 2023
Counseling ad orientamento psicoanalitico nei pazienti cronici: i benefici
Ne parliamo con Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association
Intervista ad Adelia Lucattini di Marialuisa Roscino
Il counseling a orientamento psicoanalitico per i pazienti affetti da patologie croniche aiuta ad affrontare la malattia nel miglior modo possibile. Li mette in condizione di poterci convivere al meglio. Inoltre, aumenta l’aderenza al trattamento e la collaborazione con i medici curanti. Imparare a conoscere la propria malattia e prevedere le proprie risposte emotive nelle fasi acute, permette di non spaventarsi e a rispondere attivamente. Il supporto psicoanalitico mette in contatto profondo con sè stessi, attiva la capacità di riflettere, abbassa i livelli d’ansia, migliora l’abilità a reagire bene. Aiuta ad affrontare la malattia con la maggiore serenità possibile ed equilibrio interiore.
In particolare, quando a Suo avviso, un paziente affetto da una malattia può avere necessità di ricorrere a questo tipo di counseling?
In realtà, tutti i pazienti con patologie croniche ne traggono giovamento, sia se la malattia è insorta nell’infanzia e nell’adolescenza, sia in età adulta e nella terza età. Certamente, i bambini e gli adolescenti hanno forme di disagio emotivo e psicologico maggiormente espresso con ansia, iperattività, depressione e tratti fobico-ossessivi, poiché la malattia è sempre difficile da comprendere e accettare. Negli adulti, è importante il sostegno durante il periodo di cura e nelle ricadute periodiche sempre possibili, per non perdere la fiducia nelle cure, sostenere l’umore, trovare la forza necessaria per portare avanti tutti gli aspetti della propria vita. Negli anziani riattiva la vitalità interna, aiutandoli in generale in un delicato periodo della propria esistenza.
In quali tipologie di pazienti, affetti da malattie croniche, il counseling ad orientamento psicoanalitico può essere davvero efficace?
I bambini e gli adolescenti emicranici hanno un bisogno specifico, per la corretta gestione del dolore durante gli attacchi di mal di testa e per i disturbi correlati. Inoltre, per imparare a scegliere le attività adatte tenendo in considerazione anche la fonofobia (rumori che fanno da trigger) e per gestione dello stress che funge da innesco degli attacchi emicranici.
Anche i bambini e gli adolescenti con diabete giovanile (di tipo I), epilettici sia con piccolo male che con grande male, per la gestione della malattia, dell’alimentazione e delle terapie farmacologiche. Ancora troppo sottovalutato il bisogno di fare una buona analisi dei bambini allergici, asmatici e celiaci.
Naturalmente, tutti i pazienti oncologici per cui però esistono già dei buoni centri di psico-oncologia ospedalieri e anche psicoanalisti formati nel sostegno psicologico a pazienti che abbiano avuto delle patologie oncologiche che possono essere guariti, in remissione sintomatologica e in trattamento ambulatoriale.
Come si caratterizza l’attività di counseling rispetto alla psicoterapia?
Il counseling può essere sia un intervento terapeutico inteso come consultazione prolungata, con un focus preciso e con un numero di incontri predeterminato. Alcune forme di counseling sono molto simili alla psicoterapia psicoanalitica breve, altre volte, invece, il counseling è il primo approccio che in seguito potrà portare il paziente a intraprendere una psicoterapia psicoanalitica o un’analisi.
Ogni psicoterapia psicoanalitica e ogni analisi hanno sempre due o tre colloqui iniziali di presa di contatto, conoscenza e orientamento, dopo i quali, analista e paziente decidono di concerto se continuare con una cura più lunga e regolare, oppure se sia sufficiente il lavoro che si è fatto già nei primi incontri. Ci sono pazienti con una particolare consapevolezza o anche con patologie croniche specifiche, che chiedono o per i quali l’analisi è indicata fin dall’inizio.
Che differenza c’è tra counseling psicologico e supporto psicologico?
In generale, il counseling psicologico è un intervento psicoterapeutico breve, articolato in un numero preciso di colloqui che ha un obiettivo, un focus, definito. Il counseling ad orientamento psicoanalitico è di per sé già una cura, che certamente non può scandagliare tutti gli aspetti problematici del paziente per il numero limitato di sedute. Il supporto psicologico prevede un andamento più lungo, Non vi è un numero concordato in precedenza di sedute né un unico focus preciso, ma si affrontano più aspetti che causano non sofferenza e disagio nel paziente. Sia nel counseling ad orientamento psicoanalitico, che nel supporto psicologico psicoanalitico, si affrontano sempre i processi inconsci, si lavora certamente sul “qui et ora”, si affrontano i problemi contingenti, ma si utilizzano da un punto di vista della teoria e del metodo tutti gli strumenti della psicoanalisi. Anche la tecnica è di tipo psicoanalitico tenendo presente che gli aspetti tecnici nella psicoanalisi sono molteplici e ben definiti, declinati secondo l’età anagrafica del paziente, secondo lo stato mentale e il momento evolutivo del paziente, in base all’entità e la qualità del disagio che presenta.
Come mai in Italia, questo servizio è poco presente nelle strutture pubbliche e private?
In Italia, come spesso accade la situazione è un po’ a macchia di leopardo, vi sono strutture che già da molti anni hanno counseling e sostegno psicoterapeutico per pazienti con patologie croniche. Possiamo ipotizzare senz’altro, un problema culturale, ma soprattutto negli anni, un problema di definanziamento del Servizio sanitario nazionale, che non ne ha permesso la determinazione di tale importante servizio. Ad esempio, nei pazienti affetti da Parkinson giovanile, di cui ancora si parla troppo poco, benché sia una patologia seria ed emergente e di Parkinson complicato, vi è spesso un lavoro di rete o di équipe, tra neurologo, psichiatra e psicoanalista che si occupano del paziente e dei suoi familiari. In ambito libero professionale, ci sono molti psichiatri e psicoanalisti che sono specializzati nel trattamento di pazienti affetti da patologie croniche, ma come spesso accade, vi è una maggiore concentrazione di psicoanalisti e specialisti nelle grandi città e nelle città universitarie. Il problema si pone maggiormente per i piccoli centri o alcune città di provincia che territorialmente non sono ben collegate, soprattutto da mezzi pubblici.
Il counseling ad orientamento psicoanalitico può essere rivolto anche a bambini e adolescenti?
Sì, certamente, i bambini adolescenti è particolarmente indicato è utile, poiché vi è uno strettissimo rapporto tra mente e corpo per cui, tutto ciò che accade a livello fisico ha un immediato riverbero a livello mentale. Inoltre, nell’infanzia, ma anche nell’adolescenza, è difficile comprendere perché si possa avere una malattia cronica, è difficile capire come si manifesta e come gestirla. Inoltre, ogni malattia fisica è vissuta come un attacco che viene dall’interno, da sè stessi, un attacco al corpo e una violenza sulla mente. Viene percepito come inspiegabile e difficilmente comprensibile, come un’ingiustizia come qualcosa che fa sentire diversi e, talvolta, diverso è tradotto erroneamente dalla mente infantile in “disabile” con tutte le conseguenze immaginabili in termini di autostima, fiducia in sè stessi, intraprendenza, serenità. Da non trascurare, la comprensibile difficoltà oggettive che bambini e adolescenti hanno nella gestione delle patologie croniche, da un punto di vista alimentare, farmacologico e soprattutto in presenza di dolore fisico. Inoltre, almeno inizialmente, per le limitazioni delle attività sociali, sportive e anche non di rado, per le interferenze con le attività scolastiche, organizzative o per le assenze dovute ai controlli medici.
Dal suo punto di vista, quali misure andrebbero adottate per rendere maggiormente presente questo tipo di servizio?
Il primo punto è un cambiamento di paradigma, la comprensione e l’accettazione che qualunque malattia cronica ha bisogno di un counseling ad orientamento psicoanalitico e talvolta, anche di un trattamento psicoanalitico più costante. Il secondo punto è la formazione di psichiatri e psicologi al counseling psicoanalitico. Terzo punto, ma non ultimo, adeguati finanziamenti necessari per la gestione all’interno del Servizio pubblico, dei servizi dei centri convenzionati e anche come supporto economico personale, sul modello del bonus psicologo, per chi si avvale di specialisti e psicoanalisti privati.
Perché ritiene sia importante consigliarlo in particolare modo ai pazienti cronici?
È indispensabile conoscere sè stessi, la propria patologia cronica e le sue manifestazioni, saperle gestire e non spaventarsi; altrettanto fondamentale è mantenere un contatto costante con i propri curanti, essere costanti e precisi con le terapie a mantenimento e per le fasi acute, attenersi con precisione alle indicazioni terapeutiche e di stile di vita.
Le patologie croniche sono un fattore di stress profondo e continuo, che possono portare ad un esaurimento psicofisico, poiché creano uno stato di tensione interiore. Per questo, è necessario affrontarle da un punto di vista psicologico ed avere un supporto proprio per alleggerire lo stress, per curare gli aspetti depressivi, per gestire le reazioni ansiose e per non essere stretti nella morsa delle paure, delle fobie e dell’angoscia, che portano spesso ad una limitazione della propria vita al di là delle necessità oggettive o causate dalla patologia cronica.
Il counseling ad orientamento psicoanalitico è il primo passo, il trattamento psicoanalitico è la chiave per poter affrontare anche gli aspetti inconsci che sono sempre presenti e permette di migliorare in modo duraturo la qualità della propria vita, del proprio modo di esistere e di stare al mondo, da benvenuti.