Judy Chicago
Parole chiave: violenza, distruttività, femminicidio, narcisismo
“Chi sopporta un violento ha forti insicurezze che impediscono di prendere decisioni” Corriere Romagna, 25/4/2022 Intervista a Cinzia Carnevali
Intervista di Carla Dini a Cinzia Carnevali
Corriere Romagna,25 aprile 2022
Introduzione: Quali sono i meccanismi alla base dei comportamenti violenti nei confronti delle donne? Si tratta di un fenomeno complesso ma, come descrive Cinzia Carnevali in questo articolo, coloro che agiscono in modo distruttivo mostrano segni di un quadro psicopatologico e una fragilità narcisistica che sfocia in legami difficili da sciogliere. (Maria Antoncecchi)
Cinzia Carnevali Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e International Psychoanalytical Association (IPA)
Corriere Romagna 25 aprile 2022
“Chi sopporta un violento ha forti insicurezze che impediscono di prendere decisioni.”
Intervista di Carla Dini a Cinzia Carnevali
La vittima non avrebbe mai parlato di atteggiamenti violenti da parte del consorte e aveva sempre rifiutato l’idea di un trasferimento del marito, cosa invece richiesta dal medico del Centro di salute mentale che lo aveva in cura, in una casa protetta. Cinzia Carnevali, psicoanalista della Società italiana di psicoanalisi e analista di gruppo Sipsa-Coirag interviene sull’ultimo caso di violenza domestica dove un uomo, in preda a deliri legati alla gelosia patologica, ha sgozzato la moglie con i nipotini in un’altra stanza, dentro casa.
Dottoressa, perché un uomo diventa violento?
«Ha difficoltà ad elaborare il lutto e le separazioni. Ciò dipende dalla trascuratezza o dall’assenza emotiva della mamma nelle fasi iniziali della crescita. Un abbandono che impedisce al bambino di interiorizzare l’oggetto materno buono, creando un sentimento di fiducia e sicurezza. Quel bimbo da adulto proverà un’angoscia terrificante davanti alla separazione come se cadesse nel vuoto o schizzasse in pezzi. Seguiranno la rabbia e l’aggressività distruttiva».
Perché una donna prima sceglie e poi difende un uomo del genere?
«Ci sono almeno due sfumature. La prima: anche la donna non è in grado di elaborare la separazione e mantiene una collusione perversa con l’aggressore. A prevalere è l’attrazione verso la distruzione e la morte, assieme a debolezza dell’io con scarsa o nulla autostima, che la lascia irretita nella spirale. Tuttavia c’è anche la seconda casistica, dove al contrario le vittime hanno sufficiente autostima, ma scelgono “narcisisti maligni”. Si tratta di uomini acculturati con il potere di falsificare la relazione e ingannare una compagna altrettanto colta, presentandosi come principi azzurri. Spesso agiscono in modo inconscio, tant’è che rendendosi conto delle loro azioni cadono in depressione e si suicidano».
Cos’è la gelosia patologica?
«La voglia di possesso, nonché la proiezione del proprio desiderio di tradire la moglie. Chi sopporta ha bassa autostima e insicurezze che impediscono di prendere decisioni, come far ricoverare il marito o denunciarlo».
Esistono dei campanelli d’allarme?
«L’ipercontrollo, ma anche le frasi con cui si scredita la moglie, umiliandola, nonché la costrizione a ripeterle, che evidenzia e riporta in scena dal profondo un trauma. Se c’è la disponibilità ad affrontare un trattamento terapeutico, bene, altrimenti meglio lasciare il compagno».