Cultura e Società

“Che fine hanno fatto Cenerentola?” Mind, 23 maggio 2023 di E. Riva

31/05/23
Che fine hanno fatto Cenerentola? Mind, 23 maggio 2023. Sintesi di Maria Antoncecchi

KEHINDE WILEY

Parola chiave: identità di genere, modelli, fiabe, cartoni animati, trasformazioni identitarie

Mind, 23 maggio 2023

Che fine hanno fatto Cenerentola?

L’evoluzione degli stereotipi di genere nei cartoni animati della Disney.

di Elena Riva

Sintesi di Maria Antoncecchi

Elena Riva nel suo articolo” Che fine hanno fatto Cenerentola? L’evoluzione degli stereotipi di genere nei cartoni animati della Disney” pubblicato su Mind (23 maggio, 2023)propone una riflessione su come i modelli e gli ideali di genere presenti nell’immaginario collettivo possano influenzare la costruzione dell’identità nelle nuove generazioni. A partire dalle antichissime fiabe riproposte dalla metà del secolo scorso dalla Walt Disney Corporation l’Autrice descrive l’evoluzione dei modelli di genere, delle relazioni uomo-donna e dei rapporti genitori-figli nei cartoni animati.Come dice Elena Riva,“Le principesse dei primi film animati, ispirati alle favole tradizionali, sono giovani donne docili e gentili, ingenue e sottomesse, che cucinano e ramazzano cantando e accettano senza protestare il proprio destino, sicure che, prima o poi, apparirà nella loro vita il Principe da sempre atteso, che premierà la loro grazia e la loro bellezza rendendole felici. I modelli di riferimento delle fiabe classiche erano l’espressione di una cultura che esprimeva una forte rigidità dei ruoli di genere (il maschio-guerriero e la femmina-madre) che ha lasciato segni profondi nella relazione tra i sessi e nella società. Tuttavia come sottolinea l’Autrice dopo gli anni ’90 le nuove protagoniste dei film della Disney come Ariel, Jasmine, Pochoantas e Mulan sembrano ispirate a nuovi valori identitari. Al ‘ruolo naturale’ di moglie e di madre si sono sostituite giovani donne che si avventurano fuori dalle mura domestiche. La femminilità fragile e dipendente in attesa del Principe ha lasciato il posto a figure femminili intraprendenti e coraggiose che si liberano dagli abiti costrittivi per affermare la loro indipendenza anche attraverso i loro corpi atletici. Con il nuovo millennio la declinazione della femminilità si arricchisce di percorsi identitari complessi che vengono condivisi con personaggi maschili non più idealizzati che diventano dei veri e propri compagni di viaggio. La relazione d’amore tra i sessi cambia diventando più paritetica ed è caratterizzata da una complicità e una solidarietà che mette fine all’idea romantica dell’amore eterno.  Si disgregano i rigidi stereotipi e i ruoli meno definiti cessano di essere prescrittivi con i nuovi protagonisti che si impegnano in percorsi evolutivi tesi verso la realizzazione di sé.

Elena Riva, in questo articolo, mostra anche i cambiamenti dei modelli maschili avvenuti a partire dalla Spada nella Roccia (1963) che propone per il suo protagonista ‘Semola’ un percorso  formativo che integra la forza e il coraggio con lo sviluppo della mente  e della conoscenza scientifica. Un vero salto di qualità, secondo l’Autrice, arriva con film come La bella e la bestia (1991) e Hercules (1997) nei quali la competenza amorosa svolge finalmente un ruolo fondamentale per la crescita dei protagonisti maschili. I ruoli paterni si modificano ed esercitano la loro funzione in modo affettivo. I cartoon degli ultimi anni segnano un ulteriore cambiamento che mostrano la crisi dei ruoli maschili.  I personaggi maschili, in assenza di adulti competenti e solidi, diventano insicuri e fragili come ‘Maiu’ del film Oceania (2016) che riesce ad evolvere grazie all’aiuto di Vaiana che è la protagonista del film:” la protagonista femminile è abile, coraggiosa e sprezzante del pericolo, mentre il suo compagno, pur dotato di una stazza robusta e di un fisico muscoloso, è paralizzato da ansie e timori che lo rendono riluttante a seguirla nelle sue avventure.” 

Le nuove icone dei cartoon del terzo millennio, secondo Elena Riva, sembrano rispecchiare risorse e fragilità degli adolescenti e dei giovani adulti della società contemporanea che affrontano il difficile percorso evolutivo di realizzare sé stessi. La crisi del patriarcato e i cambiamenti culturali hanno permesso lo sviluppo di una femminilità più autonoma e consapevole e ha reso i giovani maschi più vulnerabili e incerti. Queste trasformazioni hanno sicuramente favorito una maggiore libertà e benessere personale ma hanno creato anche un senso di incertezza e disorientamento lasciando ai singoli la complessa integrazione delle esigenze individuali con una progettualità condivisa. Infine l’Autrice ci invita a riflettere sul rischio di costruzioni di nuovi modelli e ideali di genere che rischiano di diventare altrettanto costrittivi.

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