Paola Carbone, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana, nelle pagine di Repubblica del 5 giugno, alla voce Salute-La Psicologia, illustra l’esito delle ricerche che da molti anni conduce a Roma sull’opacità dell’incidente stradale dietro la quale si nascondono molti suicidi adolescenziali.
Infatti, “La metà dei ragazzi che accede al Pronto Soccorso dopo un infortunio in moto o in auto è «recidiva». Nell’articolo che segue, i primi risultati di uno sportello nato al Sant’Eugenio di Roma per prevenire. Per approfondimenti, rimando al suo libro Le ali di Icaro. Rischio e incidenti in adolescenza, in Bollati Boringhieri, giunto alla seconda edizione.
Daniela Scotto di Fasano
Adolescenti Dietro l’ ennesimo incidente stradale
05 giugno 2012 — pagina 38 sezione: SALUTE
Giovani e incidenti: un tragico binomio che le misure preventive finora attuate non riescono a intaccare. Eppure la prevenzione è possibile. Il recente convegno “Adolescenza, urgenza e richiesta d’ aiuto”, organizzato da Arpad (associazione psicoterapia dell’ adolescenza) e università di Roma La Sapienza, ha spiegato che per realizzare una prevenzione efficace è necessario incontrare i giovani al posto giusto nel momento giusto. Il posto giusto è il Pronto soccorso (molti non andrebbero mai da uno “psi”). Il momento giusto per intervenire efficacemente è subito dopo l’ incidente, quando l’ impatto con la realtà dei propri limiti ha aperto non solo una ferita nel corpo, ma ha anche messo in crisi il loro sentimento di invulnerabilità e la spinta al rischio. «Ma questo che ospedale è?», chiede F. allo psicologo, «No, perché li ho girati tutti. Se inserisci il mio nome nel computer ne escono di cose! Un conto totale? Almeno 5 incidenti, sempre con la moto. Però questo colloquio mi è stato utile; non ci avevo pensato che molti se la cercano. E forse anch’ io…». F. non è un caso unico, anzi. Ed è proprio per aiutare i molti ragazzi come lui che abbiamo attivato lo “Sportello-Giovani” nel Pronto soccorso del Sant’ Eugenio di Roma. Alcuni dati. Prima di tutto il Pronto soccorso è uno dei servizi sanitari più utilizzati dai giovani; nel Lazio (2011) si contano ben 269.002 accessi di giovani (14-25 anni.) e i giovani sono protagonisti di un quarto degli accessi per incidenti stradali. Non solo. I dati raccolti ci dicono che il 52% dei ragazzi che va al Pronto soccorso per un incidente passa da un incidente all’ altro. E che quanti hanno già totalizzato più di 4 accessi mostrano seri problemi psicologici. Inoltre il 71% di questi giovani proietta all’ esterno la responsabilità dell’ incidente. Racconta C., tre incidenti nell’ ultimo anno: «È stato un anno sfigato. Capitano tutte a me! Comunque è colpa della gente che mentre guida sta al telefonino e si distrae». Questo atteggiamento impedisce ai ragazzi di considerarsi soggetti attivi dell’ evento e assumerne la responsabilità, premessa fondamentale per modificare i propri comportamenti. Il colloquio psicologico, dopo l’ incidente, consente loro di assumere un altro punto di vista. Una conferma di queste osservazioni arriva dalla ricerca francese (Marcelli, università di Poitier, 2011) su 350 giovani giunti in ospedale per incidente: il 46% nei 2 anni successivi ha avuto un altro incidente e i giovani con disturbi comportamentali tra i 3 e i 4. Marcelli raccomanda ai servizi una valutazione psicologica per tutti i giovani con precedenti incidenti, per prevenire le recidive. Uno “sportello giovani”, come al Sant’ Eugenio di Roma, potrebbe essere la risposta italiana. * Psichiatra e psicoanalista, Resp. Laboratorio di Prevenzione “I giovani e gli incidenti”, università La Sapienza, Roma – PAOLA CARBONE, Psichiatra, Psicoanalista, Resp. Laboratorio di Prevenzione “I giovani e gli incidenti”, Università La Sapienza, Roma