Accoltella figlia: psichiatra,’aggressivi e lucidi’
Introduzione: Paolo Boccara, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana, sottolinea, per i recenti casi di “follia omicida” di genitori nei confronti dei figli, la solitudine. Si riferisce sia alla solitudine, isolamento e dissociazione di una parte aggressiva di quello che definisce il condominio della mente, sia alla solitudine sociale in cui vengono oggi lasciati molti genitori dalle Istituzioni. (Silvia Vessella)
ANSA-FOCUS/ ROMA, 22 AGO 2014
Non e’ un raptus a guidare l’assassino ma la dissociazione
(ANSA)- – Ogni caso e’ una storia a se’, ma non
sembrano essere veri e propri raptus di follia quelli che
portano i genitori a colpire e uccidere i loro piccoli, bensì
situazioni di dissociazione della mente che fanno prevalere
l’aggressivita’ soprattutto quando si viene toccati in una parte
fragile di se’. Questo il pensiero di Paolo Boccara,
psicanalista della Spi (Società psicoanalitica italiana) e
psichiatra, che commenta così due recenti casi di cronaca che
hanno visto due papà uccidere le loro figlie, una piccola di 18
mesi ad Ancona e una di 12 anni a Catania. “Bisogna immaginare
la nostra mente come un condominio, nel quale come i vicini di
casa i tanti aspetti che fanno parte di noi si sfiorano, si
parlano oppure si evitano- spiega l’esperto- non sempre ciò e’
patologico, spesso queste varie parti di noi convivono
abbastanza tranquillamente, ma può capitare che una prenda il
sopravvento sulle altre e succeda qualcosa di grave”.
”I bambini sono doppiamente esposti, perché non sono in grado di
difendersi e perché dipendono totalmente da noi, dagli adulti-
aggiunge Boccara- ci mettono in una condizione di impotenza che
non sappiamo come affrontare o che ci ricorda situazioni di
impotenza vissute in passato. Gli atti che si compiono sono
fatti con grande lucidità, direi con grande concentrazione, e
non con confusione: e’ uno stato mentale altro che sostituisce
quello più comune “. “Sicuramente oggi il clima intorno famiglia e’
cambiato, si e’ perso il sostegno di istituzioni come la scuola,
lo stato, ma manca in molti casi anche l’appoggio dei nonni e
della comunità intorno- evidenzia l’esperto- ciò mette più a
repentaglio la fragilità che ognuno di noi ha e che si porta
dietro anche da genitore”. “La solitudine dei genitori e’ uno
degli aspetti caratterizzanti e spesso diventa anche solitudine
di un genitore rispetto all’altro- conclude- non a caso anche
questi tragici fatti di cronaca avvengono in molti casi quando
si e’ soli, in senso fisico e non solo, e non rappresentano
l’epilogo di grandi litigi”.
(ANSA).