Cultura e Società

Nella ‘guerra delle terapie’ la rivincita della psicanalisi, ANSA, 1°febbraio 2016

2/02/16

(ANSA)- ROMA, 1 FEB

Nella ‘guerra delle terapie’ la rivincita della psicanalisi
Rispetto alla piu’ breve ed economica terapia comportamentale

INTRODUZIONE: Sulla“Guerra delle terapie” innestata dall’articolo del Guardian interviene Roberto Goisis puntualizzando quanto nuove disponibilità tecniche e prove di efficacia hanno liberato la psicoanalisi dall’accusa di essere “fuori moda” e ne hanno evidenziato la forza euristica e curativa. (Silvia Vessella)

(ANSA)- ROMA, 1 FEB

– Per Sigmund Freud e i suoi seguaci sembra arrivato il momento della rivincita rispetto alla terapia cognitivo comportamentale, largamente diffusa e preminente a
partire dagli anni ’70, e considerata rapida, efficace e più economica. La ‘guerra delle terapie’ che negli ultimi decenni ha accompagnato l’analisi e gli analisti, secondo un articolo sul Guardian ripreso da Internazionale, sembra ora essere superata.
Recenti studi – come riporta l’articolo – hanno mostrato che la forza della terapia cognitivo comportamentale, basata sull’idea che un problema si possa eliminare o gestire pur senza necessariamente andare a fondo della causa,sembra ‘vacillare’ e la psicanalisi si è’ mostrata più efficace in uno dei disturbi più diffusi, la depressione. Il primo, norvegese, ha dimostrato come la terapia cognitivo comportamentale abbia dimezzato l’efficacia nella cura della depressione rispetto al 1977, il secondo invece riguarda il sistema sanitario inglese (Nhs) e la cura della depressione cronica, arrivando alla conclusione che 18 mesi di psicoanalisi sono più efficaci di altri trattamenti, tra cui la terapia cognitivo comportamentale. ” ora di tornare sul lettino?” si chiede il Guardian. “Negli ultimi decenni, nel mondo occidentale la terapia cognitivo comportamentale è sembrata rappresentare la soluzione per ogni disturbo psichico- spiega Pietro Roberto Goisis,psicanalista della Spi(Società
psicoanalitica italiana)- la psiconalisi, anche per responsabilità dei suoi protagonisti, è sembrata ‘fuori moda’.
Poi, alcune novità tecniche e nuove disponibilità al confronto scientifico, hanno progressivamente fornito nuove evidenze, confermando così un’antica intuizione di Freud e Balint, secondo i quali una cura può essere efficace se è capace di indagare i piani più profondi della nostra mente”. (ANSA).

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