ANSA 7 Aprile 2015
Diaz: psicoanalista, evento che ha segnato una generazione
Introduzione: Antonello Colli, psicoanalista della Società psicoanalitica italiana, analizza la condanna, riportata oggi sui media, dell’Italia per tortura. Rileva come, se l’attribuzione di responsabilitá all’Italia soddisfi il senso di giustizia, offra l’opportunità di riflettere nuovamente sulla disumanità insita nel’ essere umano (Silvia Vessella)
07 Aprile , 18 : 04 (ANSA) – ROMA, 7 APR –
Un evento che ha segnato una generazione,quella dei ragazzi che erano li, e che e’ come se fosse qualcosa che e’ ancora vivo. Qualcosa che ha colpito direttamente un gruppo di individui e appartiene per questo all’intera collettività. Così Antonello Colli, psicoanalista della Spi (Società psicoanalitica italiana) e professore associato di psicologia dinamica all’Universita’ degli studi di Urbino, descrive quanto accaduto alla scuola Diaz di Genova nel 2001, nel giorno in cui l’Italia e’ stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per tortura per quanto accaduto nel blitz delle forze dell’ordine. “Di fronte a situazioni che vanno oltre ciò che la mente riesce a sopportare ci saranno persone che faranno piu’ fatica e altre su cui avrà un minore impatto” sottolinea Colli, evidenziando che “in casi come questi attribuire una responsabilità soddisfa il senso di giustizia ma non sempre e’ sufficiente a elaborare il tutto,anche se magari ci tranquillizza a livello collettivo”. “Aver visto una ricostruzione di ciò che e’ avvenuto in un film, ha il vantaggio di portarci dall’irreale al reale – aggiunge – ci aiuta a capire che non e’ stato un sogno, un incubo, ma appartiene alla realtà. Spesso quando si vive un evento simile si tende a identificarsi con l’autore dell’aggressione, a darsi la colpa, a dargli ragione,oppure si mette in atto la dissociazione pensando proprio che e’ stato un sogno, che non e’ vero”.”Eventi come questi,che ci colpiscono perche’ viene in qualche modo a rompersi la fiducia di base e quegli adulti che nell’immaginario collettivo ci dovrebbero proteggere fanno altro- conclude inoltre Colli-ci ricordano che l’essere umano e’ capace di trattare altri con disumanità”.