Dal nascere dei singoli blocchi di conoscenze alla loro strutturazione in modelli e teorie, in scuole e istituzioni, in queste pagine si può ripercorrere lo sviluppo e la costruzione di una disciplina multiforme che, appropriatamente, il titolo del Dizionario («Psiche») non nomina, rimandando al sottotitolo una specifica indicazione. Emerge pertanto il carattere storico-critico del Dizionario e la cura consapevole con la quale i diversi autori – nessuno è storico di professione – hanno effettuato il loro lavoro di recupero e sistematizzazione di idee, concetti ed oggetti. Certamente molte scelte potrebbero essere discutibili o discusse, iniziando dalla grande variabilità con la quale autori diversi si sono impegnati nel tratteggiare i profili personal-professionali nelle sintetiche biografie; ancora, ci si potrebbe chiedere il perché della voce Diagnosi psichiatrica (nel senso della presenza limitante dell’aggettivazione), o il senso di una voce quale Psicosomatica (ipocondria) – qui i dubbi sorgono dalla presenza del vocabolo inserito tra parentesi.
Il Dizionario è supportato, nel volume II, da un imponente quanto utile apparato editoriale costituito dall’Indice dei nomi (1167-1189), dall’Indice degli argomenti (1191-1227), e dalla Bibliografia (1229-1305) ricca di circa 1300 titoli. Nel contesto di questa opera tipicamente di consultazione, non va sottovalutata la lettura attenta dell’Introduzione, che va molto oltre una classica introduzione al testo, accennando a tematiche di grande interesse ed attualità. Trovano, infatti, qui posto alcune domande circa il futuro della psicologia e il costituirsi delle nuove discipline basate sulle ricerche neurofisiologiche (v. la neuropsicoanalisi) e sulle tecniche di imaging, discipline medico-biologiche circa il cui sviluppo si mostra una convinzione di inarrestabile progresso che presta il fianco, forse, ad un eccesso di sicurezza.