
Parole chiave: Enigma, Intensità dell’istante, Emozioni, Precarietà, Incontro
Ogni legno ha il suo fumo
di Giuliano Fuortes (Transeuropa, 2024)
recensione di Anna Ferruta
Un nuovo libro di poesie di Giuliano Fuortes (2024). Ogni legno ha il suo fumo, Transeuropa.

Il titolo stesso di questo suo nuovo libro di poesie, dopo ‘Lavori in corso’, ci interroga sull’enigma che caratterizza i versi di Giuliano Fuortes, collega poeta, navigante di terra… Ognuna delle sue composizioni, brevi, fatte di poche linee, essenziali, unisce per un attimo elementi che sono strutturalmente distanti, almeno nella forma percettiva nella quale si manifestano: ‘È vero, l’hai appena sussurrato, / e c’erano le foglie che frusciavano, / le onde che frangevano, / la linea disturbata. / A dire il vero / a me sembrava un urlo.’ (Amore). Attimi che urlano.
Ogni poesia coglie un aspetto dell’esperienza che ha l’intensità e la precarietà dell’istante in cui viene vissuta. Una precarietà che non induce il poeta ad evitare tali momenti: ogni volta salpa dallo stato di anestesia ricercato (A mie spese), scioglie le vele e si avventura (Da oggi sono in blu) alla ricerca di quei lampi da cui via via viene raggiunto. Ora è lo sguardo del Commiato (‘Io quel tuo sguardo non l’ho più incontrato’), ora sono parole scritte e addormentate che ‘quando le leggerai le vedrai danzare davanti ai tuoi occhi’ ((in) parole povere), ora è ‘la tua voce un’ancora galleggiante’ (Afa).
Il poeta ricerca instancabilmente questi momenti in cui l’intensità dei sentimenti si accende e si spegne nello stesso istante, a contatto con un altro da sé che impercettibilmente li genera e li annulla, in cui alterità e identità prendono vita nello stesso istante.
Può accadere di provare insieme Freddo (caldo?): ‘Cerco da sempre / un’altra riva / un altro mare / fresco come il tuo / caldo come il mio / in cui immergerci felici.’
Questi versi evocano momenti della comunicazione psicoanalitica tra inconsci, tra individualità e alterità, enigmatici. Il poeta dichiara, richiamando la magia dei sogni, ‘non so te lo giuro/cos’è questa magia’. E torna a cercare incontri in cui lampeggiano emozioni che all’istante svaniscono: ‘Se tu mi amassi (come penso) / potrei vivere un attimo eterno / pieno di luce.’ (Rosai)
L’enigma della ricerca di questi lampi di contatto forse è l’essenza stessa della poesia. E allora il poeta si cimenta a cercare di definire che cosa Poesia è…, e arriva a un’esperienza che anche la vicenda analitica tende a raggiungere, quando due alterità si incontrano senza violarsi: ‘Poesia è amore verso la vita, / quando vorresti inchinarti / davanti a un filo d’erba’.
Anna Ferruta