PSICOANALISTI NELL’EMERGENZA
Daniele Biondo
Abstract: L’autore, forte della propria esperienza nel campo dell’emergenza, chiarisce l’ambito d’azione del servizio di ascolto psicoanalitico telefonico differenziandolo da quello dell’intervento degli psicologi dell’emergenza e dal trattamento da remoto che molti psicoanalisti stanno realizzando con i loro pazienti. L’autore con un’efficace metafora atletica – dopo aver paragonato il campo dell’intervento dello psicologo dell’emergenza alla pista dei velocisti e il campo consueto in cui opera normalmente lo psicoanalista al lungo percorso del maratoneta – invita gli psicoanalisti del servizio di consultazione telefonica a settarsi sul “mezzofondo veloce” (quello degli 800 metri in pista). Al fine di chiarire il setting specifico della consultazione telefonica, l’autore ricorre ai concetti bioniani di contenitore e di contenuto, chiarendo che lo psicoanalista nella maggioranza dei casi potrà contare sulla capacità di tenuta dell’Io dell’interlocutore: persone (non “pazienti”) la cui angoscia è relativa all’emergenza in corso. Il fatto di avere un tempo limitato d’incontri telefonici e di avere a che fare con persone solitamente funzionanti richiama l’opportunità di promuovere fin da subito all’interno della relazione la separazione dalla stessa, evitando di attivare transfert troppo intensi, aspettative che non si è in grado di soddisfare perché necessitano di un tempo lungo, ecc. In qualche modo il medium telefonico può rappresenta sia un ostacolo alla relazione che una risorsa. Dopo aver descritto i rischi (facendo riferimento alle raccomandazioni dell’IPA), l’autore valorizza gli aspetti positivi del servizio telefonico: ad esempio permette di valutare meglio, attraverso il tono della voce e il contenuto, lo stato emotivo del paziente e attenua sia nello psicoanalista che nel suo interlocutore l’angoscia di contatto, nonché di riflesso quella di separazione. L’autore traccia i diversi passaggi essenziali che dovrebbero caratterizzare le consultazioni telefoniche, facendo riferimento ai classici strumenti del metodo psicoanalitico necessari per fronteggiare il trauma e le specifiche emozioni connesse. Infine il lavoro ricorda il valore di alcuni strumenti psicoanalitici (controtransfert, empatia) per fronteggiare, seppur “in differita”, situazioni estreme, che permettono allo psicoanalista di stare con il dolore in emergenza
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