Pubblichiamo la petizione lanciata da Serge Frisch ( SIUEERPP) e proposta a tutti gli psicoanalisti europei per evitare l’esclusione dell’insegnamento della Psicoanalisi dalle Università e dagli ambienti accademici.
Contro l’esclusione della psicoanalisi /
Per la diversità nell’ambito della ricerca e delle
cure. Change.org
Il SIUEERPP ha lanciato questa petizione e l’ha presentata all’Assemblea Nazionale / al Senato / al Ministero dell’Istruzione Superiore / al Ministero della Salute / al Ministero della Giustizia
Contro l’esclusione della psicoanalisi
Per la diversità dei metodi di ricerca e di cura
Un appello al pensiero
Il 22 ottobre scorso è stato pubblicato sull’Obs un articolo dal titolo “Perché gli psicoanalisti devono essere esclusi dai tribunali”, in quella stessa sede è stato chiesto che la psicoanalisi sia bandita dall’Università. Èstato altresì richiesto che non siano più assunti nelle Università insegnanti-ricercatori che dichiarino di riferirsi alla psicoanalisi.
Profondamente scossi da queste affermazioni, i membri del Séminaire Inter-Universitaire Européen d’Enseignement et de Recherche en Psychopathologie et Psychanalyse (SIUEERPP) hanno chiesto all’Obsla possibilità di rispondere. Tale opportunità è stata concessa a partire dall’1 novembre. Non si trattava, per loro, di presentare argomentazioni scientifiche (che non avevano spazio in quella sede ed erano ampiamente esaminate altrove, vale a dire nelle opere e pubblicazioni ad hoc) né una confutazione punto per punto del suddetto articolo (non vi era neanche lo spazio di farlo). Si tratta invece di rispondere a un discorso di scomunica da parte di un articolo ostile, perorando un appello al pensiero, alla tolleranza, alla pluralità e ad un’etica scientifica che sappia operare la differenza tra opinione e riflessione.
Una sfida che va ben oltre il quadro “disciplinare” della sola psicoanalisi, e lo si vede chiaramente.
Riportiamo qui di seguito il testo di questa risposta. I primi firmatari sono stati gli 11 membri del Bureau del SIUEERPP e altri 35 colleghi tra i suoi membri.
Al fine di consentire più ampio sostegno a questa “contro-tribuna”, dandole la portata che merita, è stata lanciata questa petizione.
“Si” vuole escludere la psicoanalisi dall’università.
Questa volontà non è nuova. Riprende un procedimento già utilizzato nel 2004 in occasione della pubblicazione di un rapporto sulla valutazione delle psicoterapie, che era stato il fondamento di una richiesta di esclusione della psicoanalisi, simile in tutti i suoi aspetti a quella attuale. (Precisiamo, per chi lo ignora, che le grossolane distorsioni metodologiche di quel rapporto sono state dimostrate immediatamente e le sue conclusioni, ammesso che abbiano potuto giustificare qualcosa, sono state respinte da molto tempo, cosa che hanno fatto anche gli studi più recenti.)
Si tratta di un procedimento utilizzato anche attribuendo regolarmente agli psicoanalisti discorsi fuori luogo e posizioni sciocche (come per esempio, a proposito dell’autismo), posizioni che non sono le loro ed assolvono esclusivamente la funzione di stigmatizzarli.
È infine un procedimento impiegato in nome di un’autorità scientifica, di cui taluni credono di essere gli unici detentori, che accorderebbe loro il diritto di usare l’ingiuria e il disprezzo (“oscurantismo”, “settarismo”, “il loro titolo universitario, quando ne hanno uno”) nei confronti di coloro i cui lavori ripudiano tanto manifestamente.
Che cosa rispondere? Che un simile discorso e un simile procedimento, che si avvalgono della scienza a titolo di garanzia, sono tutto tranne che scientifici giacché non cercano il dibattito, ma istruiscono un processo ideologico dai forti rigurgiti da Inquisizione. Si sforzano infatti semplicemente di condannare, escludere e ottenere quella che occorre davvero definire come una forma di epurazione. In sostanza, si tratta infatti soltanto di insulti al pensiero e alla ragione.
Com’è possibile che qualcuno possa farsene portavoce? È segno dei tempi? Segno che ormai si possono confondere impunemente affermazione ideologica e rigore scientifico? E quale odio profondo attesta tutto ciò?
Tale odio è già stato indagato più volte, non torniamoci sopra, se non per sottolineare che ogni ritorno del discorso che lo mette in scena è anche indice di una precisa posta in gioco. Nel caso presente, quella dei giochi di potere all’interno della sezione “psicologia” del Conseil National des Universités (CNU). Posta in gioco scientifica, allora? Purtroppo no. E, a dire il vero, neanche politica. Posta in gioco puramente tattica, semplicemente…
Questa dimensione non è quella giusta, evidentemente. È importante non cadere nella trappola. Non accettare che questioni sociali essenziali si vedano così ridotte a pure manovre di potere. Invocare il dovere morale, come viene fatto nell’articolo del 22 ottobre, deve avere questo corollario: il rispetto di una certa etica. Nella fattispecie, non scatenare una sconsiderata caccia alle streghe là dove s’impone la modestia, là dove la diversità dei saperi e delle pratiche costituisce per tutti – pazienti, famiglie e parenti – la migliore garanzia di cure o di valutazioni competenti.
Erigersi a guardiani della scienza e della salute comporta a sua volta che non si ignori l’obbligo di riservatezza al quale si è tenuti dalle proprie funzioni. Che non ci si trasformi in giudice e nel contempo in parte in causa. E che non si predichi la scomunica con altrettanta leggerezza.
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Firmatari della “contro-tribuna”, Bureau del SIUEERPP:
Alain Abelhauser, Professore (psicopatologia clinica), già vice-presidente dell’Università Rennes 2, presidente del SIUEERPP;
Christine Arbisio, Professore Associato (psicopatologia e psicologia clinica), responsabile della missione “Benessere al lavoro” dell’Università Paris 13;
Anne Brun, Professore (psicologia clinica e psicopatologia), direttore del Centro di Ricerca in Psicopatologia e Psicologia Clinica, Università Lumière Lyon 2;
Danièle Brun, Professore Emerito (psicopatologia clinica), già direttore del Centro di Ricerca “Psicoanalisi e Medicina” (EA 3522), Università Paris 7;
Albert Ciccone, Professore, (psicologia clinica e psicopatologia), Università Lumière Lyon 2;
Roland Gori, Professore Onorario (psicopatologia clinica – Università Aix-Marseille), presidente onorario del SIUEERPP;
Mohammed Ham, Professore (psicopatologia clinica – Università Nice-Sofia Antipolis), segretario generale del SIUEERPP;
François Pommier, Professore (psicopatologia clinica – Università Paris-Nanterre), già vice-presidente della 16^ sezione del CNU;
René Roussillon, Professore Emerito (psicologia clinica e psicopatologia), già direttore del Centro di Ricerca in Psicopatologia e Psicologia Clinica, Università Lumière Lyon 2;
André Sirota, Professore Emerito (psicopatologia sociale clinica – Università Paris-Nanterre), già segretario generale del SIUEERPP;
Alain Vanier, Professore Emerito (psicopatologia clinica), già direttore del Centro di ricerca “Psicoanalisi, Medicina e Società” (EA 3522), Università Paris 7.
Membri:
Sidi Askofaré, Professore (psicologia clinica), Università di Toulouse-Le Mirail ;
Marie-Frédérique Bacqué, Professore (psicologia e psicopatologia clinica), Direttore dell’EA 3071 “SuLiSoM”, Università di Strasburgo;
Céline Barriol, Professore Associato (psicopatologia clinica), Università Nice-Sofia Antipolis;
Michèle Benhaim, Professore (psicopatologia clinica), Università Aix-Marseille;
Jacques Cabassut, Professore (psicopatologia clinica), Università Nice-Sofia Antipolis;
Jean-Yves Chagnon, Professore (psicologia clinica e psicopatologia), Università Paris 13;
Jessica Choukroun-Schenowitz, Professore Associato (psicopatologia clinica), Università Nice-Sofia Antipolis;
Laurent Combres, Professore Associato (psicologia clinica), Università di Toulouse-Le Mirail;
Laurence Croix, Professore Associato, Scienze Psicologiche e Scienze dell’Educazione, Università Paris-Nanterre;
Vincent Estellon, Professore (psicopatologia clinica), Università Paul Valéry – Montpellier 3;
Jean-Luc Gaspard, Professore (psicopatologia clinica), Università Rennes 2;
Marie-José Grihom, Professore (psicologia clinica e patologica), direttore del Laboratoire Caps, Università di Poitiers;
Michel Grollier, Professore (psicopatologia clinica), direttore dell’Unità Multisito de Ricerca “Psicopatologia, nuovi sintomi e legame sociale”, Università Rennes 2;
Lyasmine Kessaci, Professore Associato (psicopatologia clinica), Università della Bretagna Occidentale, Brest;
Dimitra Laimou, Professore Associato (psicologia clinica), Università di Picardie Jules-Verne;
Alexandre Lévy, Professore Associato (psicologia clinica), Université Catholique de l’Ouest;
Pascale Macary-Garipuy, Professore (studi psicoanalitici), Università Paul Valéry – Montpellier 3;
Jean-Claude Maleval, Professore Emerito (psicopatologia clinica), Università Rennes 2;
Jean-Baptiste Marchand, Professore Associato (psicologia clinica), Università di Caen Normandie;
Patrick Martin-Mattera, Professore (psicopatologia clinica), Université Catholique de l’Ouest ;
Céline Masson, Professore (psicopatologia clinica), referente “Razzismo e antisemitismo” presso l’Università di Picardie Jules-Verne;
Denis Mellier, Professore (psicologia clinica e psicopatologia), direttore del Laboratoire de psychologie (EA3188), Università di Bourgogne Franche-Comté;
Claire Metz, Professore Associato HDR [con abilitazione per dirigere progetti di ricerca] (psicologia clinica e psicopatologia clinica), Università di Strasburgo;
Élise Pelladeau, Professore Associato (psicologia clinica), Università di Poitiers;
Pascale Peretti, Professore Associato (psicopatologia clinica), Université Catholique de l’Ouest;
Rémy Potier, Professore Associato HDR [con abilitazione per dirigere progetti di ricerca] (psicopatologia clinica), Università di Paris;
Olivier Putois, Professore Associato (psicologia clinica e psicopatologia clinica), Università di Strasburgo;
Magali Ravit, Professore (psicologia clinica e patologica – Università Lumière Lyon 2), perito presso la Corte d’Appello di Lione;
Marjorie Roques, Professore Associato (psicologia clinica), Università di Caen Normandie;
Ouriel Rosenblum, Professore (psicopatologia clinica), Università di Paris;
Marie-Jean Sauret, Professore Emerito (psicologia clinica), Università di Toulouse-Le Mirail;
Anne Thévenot, Professore (psicologia clinica e psicopatologia clinica), vice-rettore della Facoltà di Psicologia, Università di Strasburgo;
Giorgia Tiscini, Professore Associato (psicopatologia clinica), Università Rennes 2;
Yohan Trichet, Professore (psicopatologia clinica), Università Rennes 2;
Sarah Troubé, Professore Associato (psicopatologia clinica), Università Nice-Sofia Antipolis.