La ragazza che ero, la riconosco
Schegge di autobiografie femministe
A cura di Silvia Neonato
Contributi di Maria Alacevich, Marta Baiardi, Rossana Cirillo, Maria Pia Conte, Silvia Neonato, Marina Olivari, Giulia Richebuono, Giovanna Sissa
Editore: Iacobelli
Anno: 2017
La foto di copertina è di Maddalena Bartolini
Genova, anni Settanta: molte donne, come in altre città italiane, partecipano al movimento femminista che riempie le piazze. Ma fanno contemporaneamente anche un lavoro più nascosto, riunendosi in collettivi nelle case e nelle sedi più o meno provvisorie che la politica povera della sinistra extraparlamentare poteva mettere a disposizione in quegli anni. Quel lavoro, vera e propria pratica politica definita “autocoscienza”, ha segnato la vita di tutte ed è l’eredità che le ragazze del ’68 lasciano alle donne venute dopo. A quarant’anni di distanza, otto protagoniste di quel collettivo femminista genovese si sono reincontrate, per provare a raccontare che cosa è successo nel frattempo a ciascuna di loro e al mondo. Questi frammenti di biografie femministe illuminano una stagione di forte impegno ancora troppo lacunosamente ricostruita, affondando nella storia personale di ognuna, nelle differenze di classe e collocazione, nelle reciproche relazioni e nelle vicende di una città, dal dopoguerra a oggi.
(Dalla quarta di copertina)
Silvia Neonato, giornalista e saggista, è nata e vive a Genova. Ha lavorato alla RAI e per molti anni nel mensile NoiDonne per poi rientrare nella sua città e diventare responsabile delle pagine culturali del Secolo XIX. Componente della Società Italiana delle Letterate (SIL), di cui è stata presidente (2012-2013), fa parte del collettivo redazionale della rivista Leggendaria. Per i tipi della iacobellieditore ha recentemente curato (con Roberta Mazzanti e Bia Sarasini) il volume collettaneo L’invenzione delle personagge (2016).