Alessandro Dal Lago (1947-2022)
Alessandro Dal Lago è scomparso il 26 Marzo 2022. Un breve ricordo di D. D’Alessandro |
Addio ad Alessandro Dal Lago, studioso universale
di Davide D’Alessandro
Se la sociologia non è “ciòlosogià”, come viene spiritosamente anagrammata da alcuni studenti, parte del merito è anche di Alessandro Dal Lago, sociologo di razza, mai banale, scomparso sabato scorso all’età di 74 anni. La sua morte ha provocato tanto dolore. Penso a quello Di Pier Aldo Rovatti, che mi ha chiesto un momento di silenzio, penso a quello dei tanti lettori di libri e articoli, su giornali e riviste, che per decenni hanno fatto pensare. Non riesco a parlare dell’accademico, del Preside di Facoltà. Sì, Dal Lago ha fatto anche questo, ma era soprattutto un frequentatore di idee altrui, oltre i confini, un sapiente osservatore del mondo, di come si muoveva, delle sue tante storture, disuguaglianze, brutalità.
“Non-persone. L’esclusione dei migranti in una società globale”, edito da Feltrinelli, è il libro che dice di più di questo studioso aperto, moderno, completo, universale. Ma sia che scrivesse di migranti, sia di clic, sia di graffiti, sia di sinistra, sia di populismo, sia di arti marziali, sia di gioco, pur non essendo sempre d’accordo, anzi quasi mai, lo trovavo profondo, intelligente, capace di abbracciare tanti sentimenti in un unico sentimento. Era intelligente, Dal Lago, e l’intelligenza, nell’epoca delle passioni tristi, tanto tristi, spicca, emerge, si fa largo purtroppo soltanto tra i pochi che accettano l’altezza di un pensiero non costruito, non artefatto, ma libero da condizionamenti, da false strutture e sovrastrutture.
Non so come se ne sia andato, ma se n’è andato. Restano i libri e un archivio smisurato di cose scritte e pensate. Talvolta basta una scomparsa per scoprire qualcuno, per sentirne parlare, per leggere, per affacciarsi nel suo ideale laboratorio dove si pensa per il gusto di pensare, dove si raccontano le vicende umane per sperare in un domani diverso, più giusto, più uguale per i tanti che non riescono ad avere uguali possibilità. Leggere Dal Lago aiuta a trovare immagini che altri hanno saputo soltanto farci immaginare. Lui, le immagini, le rende vivide, ben visibili, puntando alla loro essenza per trasformarle in qualcosa di concreto e duraturo.
La sociologia ha perso da tempo il suo fascino, in molti l’hanno trasformata in un quotidiano sondaggio. La sociologia di Dal Lago è pensiero autentico che attraversa luoghi e persone, che si sofferma sulle non-persone, che illumina la parte buia del creato perché avverte il bisogno di darle un po’ di luce. Ci è riuscito, lontano dalle tante starlette televisive, accanto agli studenti che hanno saputo ascoltarlo, ai tanti lettori che hanno saputo leggerlo. Ora occorre rileggerlo.
Bibliografia
Elogio del pudore. Per un pensiero debole. (1989)
Per gioco. Piccolo manuale dell’esperienza ludica. scritto con P.A.Rovatti (1993)
I nostri riti quotidiani. Prospettive nell’analisi della cultura. (1995)
Non -persone. L’esclusione dei migranti in una società globale (1999)
Polizia globale. Guerra e conflitti dopo l’11 dicembre. (2003)
Eroi di carta. Il caso Gomorra ed altre epopee. (2010)
Clic Grillo, Casaleggio e la democrazia elettronica (2013)
Pacifismo pratico. Sun Tzu e il terrorismo. (2016)
Eroi e Mostri. Il fantasy come macchina mitologica (2017)
Insofferenze. Saggi critici sulla cultura contemporanea. (2021)
Sangue nell’ottagono. Antropologia delle arti marziali miste (2022)