“A me sembra che per lo più la gente resti impressionata da tre cose: dalla velocità con cui suoni, dall’altezza delle note e dal volume che riesci a raggiungere. E’ un po’ esasperante, ma adesso che ho molta più esperienza so che probabilmente meno del due per cento del pubblico sa veramente ascoltare. E quando dico ascoltare intendo saper seguire le idee di un solista ed essere capaci di sentire quelle idee in relazione agli accordi, se si tratta di armonie moderne” (35).
Oltre che negli Stati Uniti, Parigi, Berlino, Chet Baker ha suonato al “Santa Tecla” e all’Olympia, a Milano; al “Rupe Tarpea” a Roma e nei club più in voga di Napoli. E’ emozionante sentirlo raccontare di quel piccolo hotel esclusivo ai Parioli, che raggiungeva a bordo di un’Alfa SS. Stava volentieri in Italia, dove era molto amato, ma imparò a parlare l’Italiano in carcere a Lucca, in quel tormentato, parossistico andirivieni di droga e tentativi di disintossicarsi che segnò tutta la sua vita.
Aveva una passione fatale per ogni tipo di droga, era vittima e corruttore di medici corrotti, che gli fornivano ricette per ogni sorta di stupefacenti, come si legge in più punti del libro.
DISCOGRAFIA di Chet Baker
West Coast Live, Blue Note, 1953
Grey December, Pacific Jazz ,1953
Chet Baker Quartet Featuring Russ Freeman, Blue Note, 1953
Chet Baker and Strings, Columbia, 1953
Gerry Mulligan Quartet with Chet Baker, GNP, 1953
Chet Baker Sings, Pacific Jazz, 1954
Chet Baker Sextet, Pacific Jazz, 1954
Chet Baker Big Band, Pacific Jazz, 1954
My Funny Valentine, Blue Note, 1954
The Route, Pacific Jazz, 1956
Playboys, Pacific Jazz, 1956
It Could Happen To You – Chet Baker Sings, Riverside, 1958
Somewhere over the Rainbow, Bluebird, 1962
Groovin’, Prestige, 1965
Lonely Star, Prestige, 1965
On a Misty Night, Prestige, 1965
Boppin’ with the Chet Baker Quintet, Prestige, 1965
Baker’s Holiday: Plays & Sings Billie Holiday, Limelight, 1965
The Touch of Your Lips, Steeple Chase, 1979 .