Autore: Flavia Salierno
Titolo: Poor Things!
Dati sul film: regia di Yorgos Lanthimos, USA, 2023, 141′. In Concorso, distribuito da Walt Disney.
Genere: commedia dark/horror
Processo primario allo stato puro, scarica immediata delle pulsioni, mancanza totale di mediazione con le convenzioni sociali, promiscuità dei rapporti, gratificazioni immediate, emozioni senza un limite. Queste le caratteristiche del frutto tutto immaginario del genio-Lanthimos. La protagonista, una Frenkestein al femminile, corpo di donna suicida, cervello del figlio che portava in grembo, creatura dello scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe), che così la riporta in vita, fugge e scopre il mondo e la propria sessualità. Bella Baxter (Emma Stone), questo il nome, assimila massimo quindici parole al giorno, non ha filtri, deve imparare a camminare diritta, ma è imprigionata nel corpo di un’adulta.
“Poor Things!” é ispirato al bestseller di Alasdair Gray del 1992 ( anche in italiano per Safara col titolo “Povere creature!”). E sceneggiato da Tony McNamara (Oscar miglior script per “La “Favorita”, altro magnifico film del regista greco).
Questo lungometraggio ci dice che la via dell’ emancipazione femminile è ancora lunga da percorrere, ma intanto questo illuminato e geniale regista la mette in scena, col linguaggio comunicativo che lo caratterizza. Visionario, eccessivo, radicale e coraggioso, mette in scena i gironi danteschi delle perversioni umane. Ma in questo film la vera perversione sembra essere il processo secondario, quando l’eccesso di questo, almeno per le donne, diventa una gabbia fatta di restrizioni e controllo. Incarnata dalle bizzarre quanto sardoniche figure maschili.
Le “tinte forti” della fotografia sembrano corrispondere a quelle dei temi irriverenti quanto veri che vengono messi in scena.
In concorso per il Leone d’Oro, spero (personalmente) che lo vinca. Come forse lo spera chi gli ha dedicato gli applausi anche durante la proiezione. Il pubblico (quasi) all’unanimità è sembrato entusiasta per un film che ha la capacità di puntare l’obiettivo direttamente sulla verità nuda e cruda delle cose. Dalla parte delle donne nel senso più puro del termine, ne esalta la bellezza, la complessità, la sessualità. Mettendo in luce tutta la violenza a cui sono continuamente sottoposte. Quella fisica, ma anche quella relativa alla mancanza di riconoscimento profondo, e di vera libertà. Catartico e liberatorio il film, ma anche divertente e drammatico allo stesso tempo. Grazie, cinema, di esistere. E di dare ancora prova della tua (vera) esistenza.
Settembre 2023