Clint Eastwood, USA, 2011, 137 min.
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Giudizio: ** 2/5
Genere: drammatico
Recensione: Il film racconta 50 anni di storia, dagli inizi della carriera fino alla morte, di J.Edgar Hoover, fondatore e organizzatore del FBI, mettendone in luce gli aspetti di personalità, il mondo intrafamiliare (specie la relazione con la madre), le sue modalità relazionali, il difficile confine tra il personale e il generale (la nazione americana).
Perché andare o meno a vedere il film?: Sono andato a vederlo perché è un film di Clint Eastwood, forse il miglior regista vivente, anche se non sempre i miti ci azzeccano! Tornerei a vederlo per la prova attoriale di Leonardo Di Caprio, per la bravura di tutti gli attori, per la perfezione estetica, per le musiche, per la ricostruzione dei tempi passati, per gli ultimi 15 commoventi minuti. Per il resto l’ho trovato un film freddo, senza emozioni, piuttosto triste, un po’ senza speranza, quasi una fiction.
Qual e’ lo specifico psicoanalitico: Da un lato una ipotesi ricostruttiva sulla genesi dei disturbi di personalità a sfondo paranoideo, sui tratti schizoidi e sul difficile sviluppo degli orientamenti sessuali. In realtà la mia personalissima opinione è che si tratti soprattutto di un film sulla vecchiaia e sui bilanci che questa fase della vita ci obbliga a fare…non a caso diretto da un regista che ha superato gli 80 anni…
Gennaio 2012