IN ATTESA DI IN TREATMENT seconda stagione
di Valentina Nuzzaci
Nella prima serie, abbiamo lasciato Giovanni in balia di un caos professionale e professionale.
La relazione erotomanica con Sara che non riesce ad arrivare alla conclusione dell’atto.
L’esecuzione di Dario portata in seduta dal padre, che accusa con toni minacciosi il terapeuta (“voi create sogni”), lasciando intendere inevitabili conseguenze.
Anche la giovane Alice porta in seduta il padre, perché si chiede “non ci dovrebbe essere una legge che obbliga i genitori ad amare i figli?”, a vederli e a sapere quello che fanno (“lo sai che ho provato ad uccidermi”).
Lea e Pietro parlano del divorzio e si litigano il figlio. Per loro c’è un nuovo capitolo di vita da pensare.
Giovanni è confuso, colpito, deluso. In seduta di supervisione, da Anna le chiede “che cosa è rimasto, per me?” ed Anna gli risponde “Dovremo parlarne Giovanni”. Si è chiusa così la prima stagione di In Treatment, dopo sette settimane, in cui, per la prima volta, sono stati portati sullo schermo italiano 5 scorci di terapia e il vissuto/mondo di uno psicoterapeuta in una continuità esemplificativa di ciò che accade nella privata stanza d’analisi. I cinquanta minuti classici condensati in trenta minuti, spesso in presa diretta, per rendere nel modo più vivo possibile gli accadimenti nella coppia analista-paziente.
La prima serie si è conclusa/interrotta due anni fa, con la sensazione che ci sarebbe potuto essere un seguito, che oggi prende avvio.
Un pausa lunga, di lavorazione ed elaborazione.
Nello studio del Dott. Mari stanno per arrivare: il manager Guido (Michele Placido) con i suoi tormenti personali e dubbi genitoriali sulla figlia Lavinia (Alba Rohrwacher), la giovane Elisa (Greta Scarano), una sua ex paziente Irene (maya Sansa) e Mattia (Francesco De Miranda) figlio di Lea e Pietro (Barbara Bobulova e Adriano Giannini). Nella vita di Giovanni, c’è il peso di un processo penale per la morte del paziente Dario e la separazione dolorosa dalla moglie e dai figli. Ricompare un vecchio amore, Mara (Isabella Ferrari), che creerà delle aperture, come il confronto con Anna (Licia Miglietta).
Alcuni volti si ritrovano, altri si faranno conoscere. Come ogni ripresa di terapia post interruzione, il terapeuta si trova a lavorare con quello che è accaduto prima, con quello che portano i pazienti in seduta e con i vissuti, sogni, associazioni su quello che tutto questo proietta.
Una buona visione a tutti.