Cultura e Società

Come i bambini ci guardano

18/10/11

CENTRO MILANESE DI PSICOANALISI "CESARE MUSATTI" e Cineteca Italiana

organizzano

Come i bambini ci guardano

Proseguendo nella loro collaborazione, il Centro Milanese di Psicoanalisi, col suo gruppo dell’Osservatorio di psicoanalisi del bambino e dell’adolescente, e la Cineteca Italiana organizzano una nuova iniziativa culturale di incontro tra la psicoanalisi ed il cinema.
Come i bambini ci guardano vuole cercare di indagare, attraverso la visione dei film proposti, come il bambino costruisce e sviluppi il suo sguardo sul mondo mentre diventa grande. Uno sguardo a volte stupito, confuso o addolorato.
La ricerca psicoanalitica in ambito infantile ha arricchito negli anni il nostro modo di guardare al bambino come un essere umano capace di pensare, relazionarsi e, dunque, psicologicamente attivo fin dalla nascita. Già Freud aveva rilevato quanto fosse importante il rapporto reale e inconscio che il bambino stabilisce con i propri genitori per la costruzione della personalità. M. Klein, a seguire, aveva parlato di un mondo psicologico del bambino come un luogo popolato da esseri fantastici caratterizzati da qualità intensamente persecutorie o estremamente idealizzate. Questo mondo infantile, prodotto di impulsi, fantasie e emozioni, si costruirebbe attraverso la mutua relazione che il bambino stabilisce con la realtà. Conseguentemente, le relazioni, presenti fin dalla nascita, sono decisive per lo sviluppo: il bambino interagisce con l’ambiente e utilizza le opportunità che esso gli offre. In questo quadro teorico, la relazione emotiva viene ad essere fondamentale e costituisce un perno allo sviluppo. D. W. Winnicott con il suo, "There is no such thing as a baby" aveva gettato un ponte per cercare di risolvere, senza scissione, il paradosso per cui il bambino esiste di per sé eppure è impensabile senza la madre, come a voler sottolineare che intrapsichico e interpersonale viaggiano congiunti: "Il bambino guarda la madre e nel volto di lei vede sé stesso."
Il bambino si inserisce, progressivamente, nel mondo umano dei significati e diventa capace a sua volta di dare senso alle proprie esperienze, di comprendere i simili e di comunicare con essi. La sensibilità dell’ambiente sarà fondamentale nell’accompagnarlo all’incontro con il mondo. Sarà il gioco, come ce lo descrive Winnicott, inteso come quell’attività che crea un rapporto dinamico e creativo con la realtà, a permettere al bambino di costruire il mondo che imparerà a conoscere e il suo specifico punto di vista. In questo senso, l’utilizzo della fantasia può aiutarlo a prendere consapevolezza dei propri comportamenti, della necessità di saper arginare il proprio lato selvaggio all’interno di un agire sociale che i bambini devono conquistare non solo con l’aiuto delle persone adulte, ma soprattutto grazie all’esperienza personale.
Le storie narrate attraverso lo sguardo della macchina da presa cercheranno di offrire un vertice privilegiato da cui poter cogliere alcuni importanti momenti che il bambino dovrà attraversare.

Anna Migliozzi Simonetta Bonfiglio

 

GLI INCONTRI

Venerdì 4 novembre 2011 (ore 21)

"Il signore delle mosche"
di Peter Brook (1963)

Al termine della proiezione Marta Badoni leggerà un intervento dal titolo Un’ isola, un gruppo, un dramma e dialogherà poi con il pubblico.

Venerdì 25 novembre 2011 (ore 21)

"La mia vita in rosa"
di Alain Berliner (1997)

Al termine della proiezione Anna Migliozzi leggerà un intervento dal titolo Chi sono io? e dialogherà poi con il pubblico.

Venerdì 2 dicembre 2011 (ore 21)

"Gli anni in tasca"
di François Truffaut (1976)

Al termine Giuseppina Antinucci leggerà un intervento dal titolo A fior di pelle, e dialogherà poi con il pubblico.

Venerdì 16 dicembre 2011 (ore 20,30)

"La finestra sul Luna Park"
di Luigi Comencini (1957)

Prima del film sarà proiettato un breve documentario di Luigi Comencini, I bambini e noi.

Al termine Maria Laura Zuccarino leggerà un intervento dal titolo Un padre un bambino: là dove i sogni si incontrano, e dialogherà poi con il pubblico.

La partecipazione all’iniziativa, aperta a tutti, prevede l’iscrizione alla Cineteca (costo 3 euro), valida tutto l’anno, e l’acquisto del biglietto (costo euro 5).
Le proiezioni avverranno allo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2.

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